mercoledì 25 aprile 2012

Festa Orto Colli Innamorati


- NO SINDACATI, NO POLITICANTI, NO PARTITI, NO BANDIERE -

Strada Valle Furci, N. 56

Il terreno a fianco al civico 56 (La casa rosa)

 
Giorno 5
 
Ore 11.30
Spiegazione e chiarimento sul movimento degli Orti Urbani Abruzzesi per le persone assenti alla prima riunione e per i cittadini del quartiere che si presenteranno.

Ore 12.00
Riunione e discussione sull'ordine del giorno.

1) Lista Associazioni/gruppi aderenti e individuazione di un referente per ognuna/o di esse/i

2)* Decidere se creare un Comitato

3) Creazione di "Gruppi di lavoro"

4) Raccolta materiale (Gruppo Giardinaggio)

5) Creazione di un iniziale fondo cassa comune.

6) Creazione di materiale fotografico e video (Gruppo Comunicazione)

7) Ricerca di figure professionali

8) Ricerca terreni privati su cui iniziare a lavorare.

9) Raccogliere informazioni.
(TUTTI)

Ore 13.30
Pranzo

Ore 14.30
Avvio dell'orto tutti insieme, cercate di portare ognuno qualcosa di utile, il gruppo Giardinieri stilerà una lista a breve.

Ore 18.00
Fine Lavori


Giorno 6

Ore 11.30
Inizio lavori

Ore 13.30
Pranzo

Ore 14.30
Lavoro nell'orto con bambini, disabili (con genitori o assistenti che possano avere la situazione sotto controllo)

Ore 18.00
Fine Lavori


Il gruppo Giardinieri ha stilato una lista di attrezzi utili: pala, zappa, piccone, forbici da potatura, guanti, vanga, carriola, contenitori e vasi di varie misure, corde di metallo, legacci, secchi di plastica, rastrello, bidente, tenaglia, pinza, martello, macete, canne per canneto, piantine e semi vari. Cercate di portare ognuno qualcosa.

martedì 24 aprile 2012


E' nato in Abruzzo un nuovo gruppo di associazioni unite per avviare un progetto di appropriamento e gestione di aree urbane verdi lasciate al degrado, in cui creare iniziative sociali, didattiche, culturali e nelle quali avviare una riqualifica ambientale gestita dalla partecipazione attiva dei quartieri.

"Molte aree urbane marginali risultano in un totale stato di abbandono e degrado oppure vengono utilizzate abusivamente da privati trasformando il paesaggio della città. Spesso la causa è la totale o parziale assenza di intervento, da parte dell’Amministrazione Pubblica, nella regolamentazione dell’utilizzo di tali spazi."

Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: GLI ORTI URBANI. Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello microscopico, alle storture del sistema consumistico e capitalistico: costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla società moderna. Uno dei gravi fattori di malessere delle metropoli contemporanee proviene dal fatto che sono cresciute in 50 anni 2 volte di più che negli ultimi 2000 anni, mentre le campagne si svuotavano e si operavano "rivoluzioni verdi", il che ha contribuito a farci perdere del tutto quel legame con la terra ed i suoi ritmi.Nel ritrovare l'orto, c'è una notevole dose di benessere, di autonomia e di identità; di primo acchito si potrebbe pensare a questo tipo di strutture come il rifugio del pensionato, del vecchietto , ma dietro a questo microcosmo urbano c’è molto di più:un punto di vista ambientale, l’orto può costituire infatti, un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a conseguire , secondo la logica capitalistica della “crescita a ogni costo” , il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione, merce e quindi guadagno. Il numero delle persone che vive nelle città è in costante aumento.Tuttavia, fra grandi tangenziali a quattro corsie, giganteschi e alienanti centri commerciali e uffici popolati da stuoli di frenetici impiegati si possono trovare scorci di vita che, pur nella loro apparente semplicità, costituiscono uno spiraglio di sopravvivenza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello comunitario, sociale ed economico.